Perché la meditazione quantistica apre orizzonti

Perché la meditazione quantistica apre orizzonti

Uno degli assiomi più noti della fisica quantistica è il principio di indeterminazione di Haisemberg secondo il quale un osservatore non è separato da ciò che osserva e pertanto influenza ed interagisce con esso. Noi osservando interagiamo con il mondo che ci circonda e ne siamo parte stessa influenzando in modo determinante gli accadimenti. Il 02/06/2022 la prestigiosa rivista Nature ha pubblicato un risultato eccezionale ottenuto con un processore fotonico. La start up canadese Xanadu ha annunciato un nuovo sistema operante con fotoni all’interno del processore per un PC. Si è eseguito un calcolo in 36 microsecondi che avrebbe richiesto 9.000 anni. Non tutti sanno che le connessioni neurali del nostro cervello, operanti a livello di microtuboli, avvengono tramite connessioni elettriche di fotoni.

Prendere consapevolezza della nostra complessità e della capacità di elevare al meglio le attività celebrali è già un passo importante ma potrebbe non essere sufficiente. Gli stati mentali che normalmente affrontiamo durante la giornata sono un logorio incessante e ossessivo.

Quali potenzialità esprime la meditazione quantistica

Quando parliamo di meditazione non dobbiamo pensare ad un pensiero riflessivo ma di tratta di uno stato mentale, psicofisico in cui cerchiamo di modificare lo stato delle nostre onde celebrali. La stabilizzazione delle onde su un ritmo Alfa o addirittura Theta induce uno stato di profonda apertura alle esperienze transpersonali. Si tratta letteralmente di andare in uno stato di sonno profondo senza in realtà essere assopiti. In questo stato si innesca una rigenerazione di tutto il corpo e si attiva un miglioramento della percezione di sé stessi e di quanto ci circonda. La meditazione comporta uno stato di rilassamento, tranquillità e stabilità e, nello stesso tempo consente una consapevolezza lucida e vigile, anche nei confronti degli stimoli esterni. La meditazione ha un effetto autogeno, con innumerevoli effetti. Agisce sul sistema nervoso e sulla fisiologia dell’organismo compensando squilibri, rinforzando il sistema immunitario e appunto un amento della sensibilità relativa agli stimoli esterni.

Meditazione Quantistica abbinata a musica trasformazionale

Così come i sistemi di nuovissima generazione operano a velocità incommensurabili, è possibile, attraverso la meditazione, potenziare enormemente la capacità celebrale operando una sincronicità con il centro delle emozioni umane che è il cuore. Proprio come sostenevano gli antichi il cuore è il centro focale dell’essere umano. I battiti e le vibrazioni che meccanicamente introduce in tutto il corpo sono risonanze e frequenze che attivano le funzioni celebrali. Armonizzare il sincronismo cardiaco e celebrale è determina una attivazione dello stato quantico in tutto il corpo. La Musica, composta e suonata direttamente con l’intenzione di modificare lo stato degli accadimenti ne influenza l’accadimento stesso. Questo fenomeno è noto attraverso gli studi del cosiddetto “metodo Zenone quantico” che potrei riassumere in questo modo: Se un oggetto messo in risonanza aumenta il suo valore e passa da 0 a 1 per un tempo X, Tutte le particelle del corpo passeranno a quel livello. Se poi osservo questo fenomeno smettendo l’azione di risonanza gli studi ci dimostrano che l’osservazione inibisce effettivamente la decadenza e non si ha evoluzione nel tempo, come prediceva Zenone nel paradosso della freccia. È difficile resistere alla tentazione di estendere l’effetto Zenone all’intero Universo, che esiste quindi solo perché osservato. L’effetto della musica, come i fiammiferi musicali di mia invenzione, che è stata concepita con questa consapevolezza e la persona che opportunamente l’ascolta, acquisisce una risonanza positiva, in quanto messo in vibrazione da emozioni che inducono una catarsi che ne perpetua l’effetto benefico e ne corrobora il fine terapeutico.

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